giovedì 9 maggio 2019

Prima categoria: svuotiamo l'armadio dei vestiti


Iniziamo quindi con il primo passo verso il riordino definitivo.
Il metodo di Marie Kondo si basa sul sistemare tutto ciò che abbiano dividendolo in maxi categorie.
La prima di queste è il vestiario. Il tuo. Non quello del marito, dei figli, delle barbie, della zia. Solo il vostro . Perché questa cosa del voler tutto in ordine, almeno all’inizio, è un affare solo vostro.
Caratteristica principale di questo metodo è che, quando iniziate una categoria, in questo caso, appunto, il vestiario, dovete radunare in un unico punto TUTTO quello che avete . E quando Marie dice tutto, si intende proprio tutto. Quindi dovete aprire gli armadi, portare in casa gli scatoloni nascosti in soffitta, cantina, box, aprire i sacchi sottovuoto e buttare tutto sul letto (o sul divano o su dove siete più comode basta che sia tutto nella stessa stanza). Tutto, di qualsiasi stagione.
Spremete le meningi, non dimenticate nulla perché poi, ci sono passata, scoprire di aver dimenticato qualcosa a fine processo di riordino di quella categoria fa venire un nervoso incredibile e viene voglia di gettare tutto quello che hai trovato in un secondo tempo direttamente giù da balcone.
Lo so, il pensiero fa tremare le ginocchia. Perché più tirate fuori roba e più vi rendete conto che avete una montagna di vestiti, pantaloni, gonne, giacche, cappottini, canotte, e viacosì..
Io sono sempre stata convinta di “non avere nulla da mettermi” e ho indossato sempre le stesse cose per anni. Più però svuoti di botto l’armadio più ti rendi conto che potresti essere soprannominata “la Ferragni dei poveri”.
Una volta che questa montagna di roba è davanti a voi e dalla cima vi sembra di sentire la voce di Messner dire “Altissima purissima levissima”, potete procedere alla cernita.
La Kondo suggerisce di prendere in mano ogni singolo capo, stringerlo al petto e sentire se vi da gioia. Se vela da: tenere. Se non trasmette nulla: eliminare
Se si affronta con lo stato mentale giusto questo metodo, vedrete che sarà tutto molto semplice.
Tante di quelle vlogger che hanno criticato il metodo ridono al pensiero di oggetti che stretti al petto danno gioia o no.
In realtà è tutto meno teatrale di quel che sembra.
Non è che stringendo un oggetto al petto verrete illuminate da una luce mistica che vi farà capire che dovete tenerlo. Non sentirete un profumo di fiori improvviso, ne l’ebrezza di qualche sostanza stupefacente.
Semplicemente così facendo vi prenderete DEFINITIVAMENTE qualche secondo solo per quel capo per deciderne sorte.
Per molti oggetti non ci sarà assolutamente bisogno di stringerli al petto, ecc.  Solo prendendoli in mano, da soli, senza altri attorno, capirete il loro destino.
Tutto a un tratto si formerà una seconda montagna formata da tutti quei capi chiamati “lotengoperquandodimagrisco”, “potreiriutilizzarloquandoverròinvitataallaseratadeglioscar” “questoèadattoperuncolloquioconilpapa”, uniti a tutti quei capi che, obbiettivamente, tenevate per ricordo o per chissà che ragione, ma che, a pensarci qualche secondo in più, non metterete mai  più perchè non è più l’età, il periodo storico, o altri mille motivi.
Ho due ante di un armadio non tanto grosso. E ho eliminato 4 sacchi neri di vestiti. QUATTRO!!
Vi assicuro che è una montagna di roba.

Molte cose le ho riprovate per evitare ancora l’errore di tenerle per qualche “ma chissà un giorno”. Provavo e eliminavo.
Perchè se un giorno dimagrirai, sapendo esattamente cosa hai nell’armadio, andrai a comprare solo quel che ti serve e che veramente ti sta bene e è adatto alla tua età.
Se dovrai veramente andare a colloquio con il papa sarà l’occasione per acquistare qualcosa che rispecchi in toto i tuoi gusti in quel momento. E tutto questo ti porterà solo gioia.
Per facilitarvi in questa cernita si può dividere la maxi categoria “vestiario” in sotto categorie: gonne e pantaloni, magliette, intimo, ecc.
Così facendo ho scoperto di avere un quantitativo di t shirt nere da fare invidia a cat woman..
Quando finalmente si arriva alla fine di questa cernita la Kondo suggerisce vari modi per sistemare il tutto nei cassetti e sui ripiani. Un metodo tutto particolare per ripiegare e occupare meno spazio avendo bene in vista tutto quel che si ha. Niente è sovrapposto e schiacciato, tutto è affiancato.
Anche in questo caso sembra che la roba così piegata verrà poi tirata fuori tutta spiegazzata e invece per mia esperienza non è così. Provare per credere.






E FINITA LA CERNITA?
Ma cosa fare di tutto quel che si è eliminato? Nel libro si parla di gettare (anche se in realtà è una traduzione errata, si deve interpretare come “dare via”)
Ma in che modo? Non è un problema della Kondo. Su questo non aiuta. Ma alcuni suggerimenti li da e alla fine, almeno su questo, non ci vuole grande inventiva.
In ogni città ci sono centri Caritas e Cav per dare le cose in beneficienza, o, mercatini dell’usato per poter ricavare qualcosa dalla loro vendita.
Il mio consiglio è di liberarsene in fretta. Un pensiero in meno, un ingombro in meno in giro per casa, nessuna possibilità di ripensamenti.
Ho cercato di fare foto di un prima e dopo del lavoro fatto nel mio armadio..
Ammetto che non sono di gran qualità, ma inizialmente dovevano essere foto a uso strettamente personale, per non perdermi d’animo in questo percorso.
Fatele. Servono. Soprattutto in alcuni momenti di sconforto.

Buona scelta! Fatemi sapere come andrà la vostra prima categoria.. Io intanto mi preparo con la seconda: i libri!