mercoledì 27 marzo 2013

Qualche considerazione

Ormai ho capito che i neonati producno un quantitativo immenso di versi e rumori a cui si cerca, per assurdo, di trovare un significato o una spiegazione.
Chicharito è bravissimo a produrre gorgoglii simili a chi si sta strozzando con qualcosa di liquido ogni volta che mi siedo lontano da lui o ancora "meglio" ogni volta che mi sdraio a letto e mi sto assopendo.
Quindi scatto in piedi e corro a vedere se sta rigurgitando e soffocando e lo trovo invece che dorme pacifico.

Mentre dorme a volte mugugna e si contorce tutto come se un alieno si fosse impossessato del suo corpo. E poi nel 90% dei casi e un pò di aria nella pancia, e da solo si calma e continua a dormire.

Ingurgita grossi quantitativi di latte e aria e ciò comporta che si ingozza pechè non riesce a deglutire abbastanza velocemente il latte che ha in bocca, oppure si stacca dal seno, diventa paonazzo e piagnucola finchè non fa un ruttone degno di uno scaricatore di porto. Poi è pronto per ricominciare a mangiare.

Nonostante tutto è un bambino bravissimo. Alla sera, dopo il bagnetto, il massaggio con la cremina, e la poppata delle 23, verso le 23.30 si addormenta e ormai sempre più spesso tira fino alle 7 o ale 8 di mattina. Meraviglia!!
Peccato che invece al pomeriggio è spesso frignante, chiede da mangiare ogni due ore scarse, e passa l'ora successiva alla poppata a frignettare per l'aria che ha ingurgitato.
E mi spiace per Mister Play Soccer che alla sera, quando entra a casa, mi trova scleratissima e desiderosa di stare lontana dal pargolo almeno per 5 minuti.
Spero che impari presto a gestire l'ingresso aria/latte.. ne guadagneremmo tutti..

venerdì 22 marzo 2013

Paura della SIDS (Sindrome della morte in culla)

Quale mamma non ne ha paura? durante il corso pre parto e all'ospedale spesso ti danno indicazioni su cosa evitare di fare per prevenire la morte in culla, nel web si trovano tante testimonianze di genitori che hanno perso i propri bimbi a pochi mesi.
E io come una stupida sono anche andata a leggerle queste testimonianze.
E a ogni rumore diverso dal solito che produce Chicharito, ora, ancor più di prima, corro alla carrozzina a controllare che respiri. E solo quando vedo il suo piccolo torace che va su e giù ricomincio a respirare.
Perchè il pensiero che possa succedergli qualcosa mi fa morire.

mercoledì 20 marzo 2013

La festa del papà

Mister Play Soccer ieri era tutto esaltato per la sua prima festa del papà. E noi l'abbiamo festeggiato regalandogli un dvd di un B-movie degli anni '80, genere che gli piace molto, e un bigliettino personalizzato  con l'impronta del piedino di Chicharito.
Ieri abbiamo avuto una giornata pienissima.
Alla mattina elettrocardiogramma alla mangiagalli. E' un esame che fissano al momento della dimissione per tutti i bimbi per controllare se hanno la Sidrome del Qt lungo, causa di Sids (Sindrime della morte in culla).
L'ha fatto anche Chicharito, anche se sapevo già che non ha nulla grazie all'analisi genetica che il centro di Pavia ha fatto su un campione di sangue prelevatogli a due giorni di vita.
Chicharito è stato pesato, e a pochi giorni dalla visita dal pediatra è già aumentato di peso! Ora pesa 4,700 chili.
Al pomeriggio abbiamo fatto un giro nel mio vecchio quartiere così un pò di gente che mi conosce da quando sono nata finalmente l'ha visto.

Ogni giorno è più bello e lo amo sempre di più.
Di notte ora riesco a dormire di più.
Alla sera ormai abbiamo un rituale. Bagnetto, massaggino con crema, pappa con luci soffuse e nanna.
In questo modo dorme anche 5 ore e mezza/6 di fila. Una meraviglia!.
Da quando sono tornata a casa dall'ospedale mi segno su un'agenda l'orario delle poppate, e sto notando che si stanno diradando. Credo sia un buon segno. Forse riuscirò a breve a regolarizzare le nostre vite.
A distanza di un mese dalla sua nascita ora riesco a ritagliarmi qualche momento per me, il che in realtà significa che ad esempio stamattina sono riuscita a passare l'aspirapolvere e lavare i pavimenti di bagno e camera, oppure riesco a stirare. Sembrano cose normali, ma con un bambino così piccolo sono veri e propri miracoli.

venerdì 15 marzo 2013

Prima visita dal pediatra

A praticamente un mese dalla nascita oggi abbiamo avuto la prima visita con il pediatra.
Mi sembra un tipo a posto, non mi mette in soggezione e risponde a ogni domanda, anche stupida. In generalemi ha fatto una buona impressione.
Chicharito cresce bene. Risultato della visita è nano, ciccione, rischia di avere la testa piatta sul lato destro e i piedi storti. Per il resto tutto bene.
A parte gli scherzi, va bene come percentile, c'è un distacco di un punto tra peso e altezza a favore del peso. vabè, io e Mister Play Soccer siamo alti, quindi ha tempo per crescere in altezza.
tende a stare appoggiato sul lato destro del viso, me ne ero accorta anch'io già dall'ospedale. I problema è che in questo modo la testa tende ad appiattirsi. Un pò come epr certi bambini che stando sempre appoggiati dritti gli si appiattisce dietro.
Il Peddy ha cosigliato di stimolarlo per girare la testa più a sinistra, metendo ad esempio il fasciatoio in modo tale che sulla destra ci sia il muro, mettendo giochini a sinistra, ecc.
Ok, per ora, visto che dorme, l'ho messo sul fianco sinistro.
I piedini sono leggermente storti.. hanno ancora quella tipica posizione di quando stanno nella pancia. Li ha toccacciati un pò e secondo lui non c'è nessun problema. Speriamo quindi che a breve si raddrizzino completamente..
In generale comunque, è promosso quasi a pieni voti.

Abbiamo parlato dell'allattamento a richiesta e della possibilità di dargli degli orari. Per i primi due mesi almeno si fa come dice lui. Effettivamente ci ho provato ma è un pò impossibile darglieli.
Di notte faccio come vuole, di giorno dopo 3 ore, 3 ore e mezza, se sta ancora dormendo lo sveglio per farlo mangiare. ma se me lo chiede più spesso (cosa che accade sempre), glielo dò senza pensarci due volte.
Intanto stanotte e ieri notte ha dormito per 6 ore di fila. Non mi è sembrato vero poter dormire tutte quelle ore di seguito! Spero continui così.

sabato 9 marzo 2013

L'arte di arrangiarsi in 5 minuti

Chicharito oggi ha esattamente 21 giorni. Pesa 4,400 chili ed è lungo 52 centimetri.
E' sempre più bello, o forse sono io che lo vedo ogni giorno più bello attraverso i miei occhi di mamma.
Sto cercando di regolarizzare le poppate e mettergli degli orari, ma per ora è lui che detta legge. Stanotte è stato bravissimo. Ha chiesto da mangiare ogni tre ore. E visto che tra cambio pannolino, poppata e messa a letto va via quasi un'ora posso dire con gioia di aver dormito la bellezza di 6 ore (naturamente non consecutive). Roba da sentirsi dei leoni.
Naturalmente ho esultato troppo presto e questo pomeriggio mi è stato attaccato un sacco.
Credo che il problema sia che ho talmente tanto latte che non riesce a stare dietro al ritmo di fuoriuscita. Quindi manda giù latte e aria e poi sono dolori. Il momento del ruttino è faticosissimo e spesso rigurgita. Ora sembra che sia sazio, e sta dormendo beato sul divano avvolto dal cuscino per l'allattamento. Ok, forse sarebbe meglio metterlo nella carrozzina, ma chi se la sente di spostarlo? dorme così beatamente..

Una cosa è certa. In questi 20 giorni ho imparato l'arte di arrangiarsi in 5 minuti. Il che significa che ormai sono in grado di mangiare primo e secondo in 5 minuti, lavare i piatti in 5 minuti, fare la doccia in 5 minuti, fare certi bisogni nel medesimo tempo.
Roba da guinness dei primati.. o "semplicemente" da mamme...


giovedì 7 marzo 2013

I primi giorni da mamma

Tutte le donne che pensano di mettersi alla ricerca di un figlio sono preoccupate/spaventate all'idea del parto.
La verità è che nessuna ti racconta mai del dopo, dei primi giorni, della prima settimana. Non ti racconta della fatica, del dolore, della confusione, degli ormoni ballerini, i punti che tirano, il seno che fa male, le notti insonni, le tante domande che ti si affolano in testa ognin volta che lui piange.
Non mi vergogno a dirlo e non mi sento una madre degenere nell'ammettere che la prima settimana è stata un'inferno, e che posso solo ringraziare la mia mamma per non essere uscita fuori di testa.
Non mi vergogno ad ammettere che la prima notte in ospedale che ho potuto tenere Chicharito con me in stanza 24 ore su 24 (il famoso rooming in), alle 5 del mattino dopo una notte sveglia ad attaccarlo a seno, sono andata al nido singhiozzando e pregando un'infermiera di tenerlo per qualche ora per potermi riposare. E dopo sole due ore, quando Mister Play Soccer è arrivato in ospedale, è passato a prendere Chicharito al nido e me l'ha portato in stanza dicendo con un sorriso a 32 denti "Indovina chi c'è qui?", non mi vergongo ad ammettere che mi si è spento il sorriso vedendo la culla e mi è scappato un triste "Oh nooo....".

Per non parlare del ritorno a casa. Sono uscita dal'ospedale con le ragadi, perchè nonostante sembrasse che si attaccasse bene, si è attaccato malissimo.
Ho passato i primi tre giorni a casa a piangere per i punti che tiravano perchè si stavano cicatrizzando e che mi impedivano di mettermi in posizioni diverse per allattare, e per le ragadi, che ti provocano un dolore terrificante a ogni singola ciucciata. Roba da desiderare di sbattere la testa contro il muro e di rivivere altri 4 parti.
Ho dovuto combattere contro il senso di colpa perchè provavo sollievo e gioia infinita quando finalmente smetteva di poppare e si addormentava. Contro il senso di colpa perchè desideravo smettere di allattare e passare all'artificiale per non provare più dolore.

Ora le cose vanno meglio. I punti ormai non si sentono più, le ragadi fanno meno male grazie a Osmin rag, delle gocce cicatrizzanti che mi ha consigliato un'ostetrica dell'ospedale che mi ha aiutata pochi giorni dopo le dimissioni.
Fa ancora male allattare, cerco di usare posizioni diverse (a culla, di transizione, a palla da rugby).

Avere un figlio è bellissimo, non smetterei mai di guardarlo, di annusarlo. Mi perdo nei suoi occhi azzurri, nella linea del suo volto, nelle sue mille espressioni diverse. Guardarlo fa passare ogni dolore, stringerlo tra le braccia mi fa dimenticare la stanchezza.

Però qualcuna poteva dirmelo.. giusto per prepararmi un pò, e preparare Mister Play Soccer che di fronte alla mia ennesima crisi di pianto mi guardava impotente e basito..

martedì 5 marzo 2013

Rinascere mamma


Eccomi qui..nella nuova veste di mamma.
Il 16 febbraio alle 5.24 di mattina è nato Chicharito, 49,5 cm per 3,660 chilogrammi.
Oggi ha già 16 giorni. Sono stati giorni molto intensi e molto faticosi, tanto che solo ora riesco a collegarmi e scrivere.

Venerdì 15 alle 18.00 mi sono presentata al pronto soccorso ginecologico della Mangiagalli per essere ricoverata per l’induzione. Le ore precedenti sono stati piene d’ansia, perché non sapevo cosa mi attendeva, come sarebbe stato.
Mi hanno fatto una prima visita e mi hanno ricoverata in una stanza pre travaglio a pochi passi dalle sale parto. In stanza con me una ragazza filippina, che poi sarà anche mia compagna di stanza in maternità.
Ho mangiato qualcosa e alle 20.30 mi hanno fatto la visita e mi hanno fatto lo scollamento delle membrane. Non ho ancora capito bene in cosa sia consistito, so solo che mi ha fatto male e ho avuto l’impressione che le dita del ginecologo dov’essero uscirmi dalla gola.. Comunque.. appena fatto lo scollamento mi si sono rotte le acque, e ho pensato.. “Ok, da adesso non si torna più indietro” .. che pensiero assurdo.. come se in altri casi avessi potuto dire “No ci ho ripensato ci vediamo il mese prossimo”.
Nel giro di un paio d’ore mi sono iniziati un po’ di dolori. Ero arrivata in ospedale già dilatata di 2 centimetri, e all'1.00, quando mi hanno portata in sala parto ero di circa 5/6.
In sala parto i dolori sono aumentati tantissimo, tremavo in modo incontrollato tanto che ho chiesto una coperta e dopo poco l’epidurale. Visto il mio problema di salute erano tutti in preallarme, quindi l’anestesista è venuto immediatamente.

Propongo di fare santo o santa l’inventore dell’epidurale! A parte un pochino di fastidio quando mi hanno inserito la cannula (paragonabile a un prelievo), è proprio come avevo letto. Appena mi hanno iniettato il liquido ho sentito la sensazione di acqua fredda che mi scivolava lungo tutta la spina dorsale, e in neppure 10 minuti non ho sentito più nulla.
Avevo le gambe e il sedere intorpiditi e non sentivo praticamente più le contrazioni, che erano comunque irregolari. Ad un certo punto l’effetto dell’epidurale è finito, e l’anestesista è venuto subito a rifarmela. Che male quei minuti di contrazioni “normali”. Ma ero pazza a pensare di fare un parto senza epidurale??
Mi sono dilatata velocemente  e quando l’ostetrica mi ha visitata mi ha detto “Ormai è nato”. Ho chiesto che venisse lasciato il cordone finchè non smetteva di pulsare.
Sono iniziati tre quarti d’ora di spinte. Mi sembrava che non volesse uscire, finchè mi sento dire “La testa è fuori”. Che strana impressione sentire quel testino (anzi testone) in mezzo alle gambe. Ancora qualche spinta e mi sono ritrovata Chicharito sul petto, sporco, urlante, scuro in volto, molto incazzoso (probabilmente non ha apprezzato lo sfratto). Erano le 5.24. E sono rinata mamma.
E’proprio vero, l’emozione di avere il proprio bimbo tra le braccia fa dimenticare immediatamente ogni dolore, ridevo e piangevo felice e non sentivo i punti che intanto mi mettevano.
Hanno lavato e vestito Chicharito, me l’hanno appoggiato un paio di minuti sul petto e poi me l’hanno portato via, al nido, per tenerlo da subito sotto controllo.
Sono rimasta sola, nel corridoio, mentre Mister Play Soccer seguiva l’infermiera e Chicharito al nido. Sono stata messa nella saletta dove di solito si sta un paio d’ore con il proprio bimbo per lo "skin to skin", da sola, e poi con Mister Play Soccer. Ho pianto tanto, perché avrei voluto averlo li con me, ma so benissimo che è stato meglio così, che venisse subito controllato. L’ho potuto rivedere solo dopo circa 4 ore, dopo che sono salita in reparto, mi hanno visitata, ho tentato di alzarmi, mi sono dovuta sdraiare perché stavo svenendo, finchè, Mister Play Soccer è andato a procurarsi una sedia a rotelle per portarmi in un modo o nell’altro da Chicharito.
L'ho trovato tra i bimbi prematuri e quelli sotto stretta osservazione, con il cavetto per l'elettrocardiogramma legato al piedino. Ho voluto provare a attaccarlo al seno, e si è attaccato subito, con mio grande sollievo. Avevo infatti paura che dopo tutte quelle ore avrei avuto difficoltà.
Quante lacrime di gioia ho versato stringendolo a me. Gurdavo in continuazione i piedini, che mi hanno tirato un sacco di calci, e quelle manine, strette a pugno, come a dire "Mamma, tra le mie mani stringo ormai un pezzetto del tuo cuore".